Intervista Tabù – VALENTINA MARCHEI

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Sei coraggioso/a?

-Si, molto. Soprattutto davanti a sfide difficili, quasi impossibili, che mi hanno sempre dato un motivo in più per spingermi oltre i miei limiti.

Pensi di essere la persona adatta a sfatare i tabù? 

-Oh yeah!

Hai lavorato tanto sul tuo fisico e sulla tua tecnica, hai mai lavorato sulla tua mente?

-Si, in 25 anni di carriera ho lavorato molto sulla mia mente attraversando processi differenti della mia crescita e utilizzando metodi di allenamento mentali diversi, con specialisti differenti. 

Metodi e tecniche non sempre effettivi, e più di una volta non mi sono trovata bene con chi mi guidava in questo percorso.

Quanto pensi che conti l’aspetto mentale per ottenere una buona prestazione?

L’aspetto mentale in uno sport come il nostro conta molto, è un mix di forza, precisione e resistenza…componenti che bisogna allenare continuamente per cercare di rendere il più costante possibile ogni movimento per diminuire la percentuale di errore. 

Avendo così tanti fattori differenti da controllare, ai quali si aggiunge la componente artistica e quindi dover risultare come degli attori sul ghiaccio, è necessario in primis avere coscienza dei propri mezzi e quindi consapevolezza dei limiti e delle situazioni che possiamo controllare e che dipendono solo da noi. 

L’allenamento mentale, per me, è questo, consapevolezza.

Quello che ho notato nella mia carriera è che per quanto riguardava il raggiungimento di un obiettivo, avere motivazione e tener duro “nella fatica” era sempre più facile che organizzare strutturalmente la strada che mi portava ad arrivare all’obiettivo. 

Il tipo di allenamento mentale che mi ha fatto diventare la migliore versione di me stessa è stato quello fatto con Flavio Saturno nei tre anni che hanno preceduto le Olimpiadi di Pyeongchang del febbraio 2018 che mi ha insegnato a organizzare i miei pensieri, le mie performance, la gestione della componente emotiva in allenamento e in gara.

Ma soprattutto mi ha aiutato a distinguere e mettere in atto un tipo di approccio mentale differente nei confronti di me stessa avendo, dopo 20 anni di esperienza in una disciplina da ‘singola’,  cambiato con una disciplina di ‘coppia’, dove le componenti mentali che possono influire sulla performance sono quelle di due persone.

Mi ha insegnato il compromesso con me stessa, a comunicare nella maniera più semplice ed effettiva con il mio partner evitando stupidi discussioni, a lasciare andare alcune responsabilità e a gestirne altre.

Io cullavo il suo sogno e lui si prendeva cura del mio.

Per la prima volta ho vissuto cosa volesse dire ‘fare squadra’ e vincere ( e perdere ) come squadra.

Una realtà condivisa che all’inizio è stato veramente difficile capire e abituarsi, ma che ha ribaltato il modo di vivere il mio sport e mi ha aiutata a maturare non solo come atleta ma come donna.

Dai più importanza al talento o all’impegno?

-All’impegno. Il talento, senza l’impegno, non arriva molto lontano. 

Mai nulla è dovuto, come il duro lavoro. 

Quello che ho provato sulla mia pelle è che il duro lavoro non paga sempre, ma che non deve essere necessariamente vista come una sconfitta. Riuscire a dare il massimo e il meglio di noi stessi sotto pressione è una condizione che deve essere allenata, che non arriva dal nulla.

Da qui l’importanza, per me, di avere un supporto mentale in allenamento.

 Il tuo sport ti ha portato in giro per il mondo, come viene trattato l’aspetto mentale negli altri Paesi?

 -Non conosco il ‘mondo dell’aspetto mentale’ a livello internazionale.

In una generazione come la nostra in cui il mondo dei social è uno dei maggiori strumenti di comunicazione, girano molte informazioni riguardo l’allenamento specifico ( tecnico) del nostro sport ma molto poche riguardo l’aspetto mentale.

Proprio in queste settimane, più di un’ex atleta ha sollevato il problema sul fatto che le nostre discipline del pattinaggio di figura costringono l’atleta a dover seguire dei canoni estetici che spesso sono ‘antisportivi’, ovvero si è molto legati, non solo all’aspetto tecnico, ma anche all’aspetto fisico.

Questo il più delle volte ha portato ad un ‘terrorismo psicologico’ ( passami il termine) da parte di allenatori o persone che fanno parte del team di lavoro ( ma che di competenze riguardo la preparazione mentale o la nutrizione non hanno). 

Questa ‘tecnica’ funziona a breve termine per il raggiungimento dei risultati, ovvero, in giovane età, ma causano un ‘trauma’ che a lungo raggio danneggia l’atleta, in primis, come persona.

Disturbi alimentari, dubbi, poca autostima… sono tra i problemi più frequenti e sono causa, purtroppo di selezione naturale nel nostro sport danneggiando l’immagine di una disciplina che tanto può insegnare a livello umano, non solo a livello sportivo.

 Come sai mi sta molto a cuore l’argomento sull’empowerment della donna e credo che lo sport sia uno strumento che aiuti a sensibilizzare le giovani donne ma soprattutto a trovare il loro talento ( unico e diverso per ciascuna) e a svilupparlo rendendolo il loro punto di forza per diventare delle leader e donne consapevoli nella quotidianità.

 Cosa ti senti di dire ai giovani atleti che sognano di diventare qualcuno nel loro sport?

Che le frasi che si leggono in giro sui sogni che si avverano sono vere, che si realizzano se si lavora nella direzione giusta e con un team in supporto, in cui ogni componente rispetta il proprio ruolo senza calpestare quello degli altri. 

Che la fatica fa parte del gioco ma che il percorso che le porterà verso l’obiettivo è la vera medaglia che possano vincere e questo le renderà donne consapevoli, atlete professioniste, ma soprattutto la miglior versione delle guerriere che possano mai diventare.

Direi anche di lasciare spazio per l’inimmaginabile, perché spesso i limiti sono solo negli occhi di chi ci guarda. 

La nostra mente può portarci ovunque.

Consiglieresti loro di allenare la propria testa?

si! decisamente si! un investimento per il loro futuro!

Dott.ssa Alessandra Visconti Psicologa specializzata in Psicologia dello Sport

Intervista Tabù – VALENTINA MARCHEIultima modifica: 2019-10-29T09:07:50+01:00da trediciflow13
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